Migrazione al cloud delle PA: risultati soprendenti
La migrazione al cloud degli enti locali in Italia sta procedendo meglio delle aspettative. Più di 14.000 enti locali hanno risposto positivamente agli avvisi pubblici per la migrazione del cloud, conseguendo l’obbiettivo prefissato dal PNRR. Il completamento della migrazione di dati e servizi è previsto entro il 30 giugno 2026.
La Strategia Cloud Italia, elaborata dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha indicato come obbiettivo quello di accompagnare il 75% circa delle PA italiane nella migrazione dei dati e degli applicativi informatici verso il cloud entro il 2026, in coerenza con gli obbiettivi del PNRR.
Il PNRR e la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: gli obbiettivi, i fondi e le azioni
Nella missione 1 del PNRR che riguarda la “Digitalizzazione, innovazione, competitività cultura e turismo”, troviamo assegnate il 27% delle risorse totali del piano alla trasformazione digitale del paese. La strategia per l’Italia digitale 2026 è articolata in due componenti: la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, con un budget di 6,14 miliardi di euro, e le reti ad alta velocità, con 6,71 miliardi.
La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione si sviluppa nel solco del metodo “cloud-first”, in linea con la Strategia Cloud Italia, che guida il processo di migrazione dei dati e dei servizi digitali degli enti pubblici verso il cloud.
La strategia identifica i passaggi necessari per completare la migrazione dei dati e delle applicazioni informatiche delle PA verso un ambiente cloud:
classificazione di dati e servizi (strategici, critici e ordinari);
qualificazione dei servizi cloud;
Polo Strategico Nazionale, l’infrastruttura altamente affidabile che ospiterà i dati strategici e critici.
Attraverso il PNRR, entro il 2026, il 75% dei servizi pubblici digitali dovranno essere erogati tramite infrastrutture cloud sicure, efficienti e affidabili. Entro la stessa data, il 100% dei servizi e dei dati strategici della Pubblica Amministrazione, quelli con un impatto significativo sul funzionamento dello Stato, dovranno essere ospitati su infrastrutture più sicure, per riuscire a garantire autonomia strategica e decisionale per il controllo dei dati e la sovranità digitale.
Per raggiungere tale obbiettivo, sono stati stabiliti cinque traguardi importanti:
estendere l’uso dell’identità digitale, garantendo che sia adottata dal 70% della popolazione;
ridurre il divario nelle competenze digitali, con almeno il 70% dei cittadini che possiedono abilità digitali;
far sì che circa il 75% delle Pubbliche Amministrazioni italiane impieghi servizi basati sul cloud, e per ora sembra di aver intrapreso il percorso correttamente;
conseguire un livello di almeno l’80% dei servizi pubblici fondamentali erogati tramite piattaforme online;
ottenere, in collaborazione con il Mise, una copertura del 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti ad alta capacità di trasmissione dati.
Il Piano di Ripresa e Resilienza mira a posizionare l’Italia tra i leader europei entro il 2026.